A cura di Riccardo Vezza, Sergio Mastrillo, Salvatore Vita e Rocco Saviano.

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giovedì 23 settembre 2010

ATANEUR E VILMIKO - CAPITOLO II

mercoledì 15 settembre 2010

NOVITA' - ATANEUR E VILMIKO...

Carissimi lettori di 'Racconti sulla soglia', vi informiamo che presto potrete scaricare gratuitamente il capitolo II di ATANAEUR E VILMIKO, di Riccardo Vezza. Grazie per l'attenzione!

venerdì 23 luglio 2010

NOVITA'

Venite a trovarci su IL RIFUGIO DEI VIANDANTI
...è possibile scaricare il nuovo racconto inedito  
"Il dio novelliere"....buona lettura!

mercoledì 21 luglio 2010

Fu così che per qualche tempo, nel piccolo villaggio, non si parlò d’altro che del naufrago: di quanto fosse bello a parere delle donne e di quanto doveva essere stato idiota a parere degli uomini, del mistero che avvolgeva il suo passato, dei suoi riccioli dorati e del fatto che, contro ogni previsione, non se ne fosse ancora andato dritto al creatore.
Fu alloggiato sin da subito nella piccola casa di Brod e accudito con solerzia e dedizione dalle signore dei suoi due salvatori, le quali sin da subito lo avevano preso a cuore.
Ovviamente non furono le uniche a prenderlo sotto la loro ala, poiché, ben presto, il nucleo di possente curiosità femminile che albergava anche in quel piccolo villaggio si consolidò prima in un premuroso, febbrilmente apprensivo comitato di accoglienza e, poco dopo, in uno stuolo di ancelle industriose, di ogni età, dalle bimbe alle più stagionate signore, posto come in perenne stato di allarme, sempre pronto ad intervenire per prestare aiuto e consiglio alle due fortunate che potevano disporre del biondo degente in ogni istante della giornata.
Divenne quindi prassi consolidata che piccoli drappelli di preoccupate amiche apparissero, come d’incanto, sulla porta di Brod, là ove venivano accolte con una certa freddezza dalla signora Alerin, formalmente indaffaratissima ma stranamente sempre apparecchiata più che decentemente, oppure dalla padrona di casa, la bella, fulva e altera Velaria, che dall’alto dei suoi sei piedi di statura non risparmiava occhiate di fuoco alle scocciatrici, le quali, peraltro, sembravano tranquillamente non darsene per inteso.
E quando tale sciame pestifero superava vociante la soglia non c’era barriera che potesse tenere, fosse di umana decenza, discrezione o tantomeno di forza; colà prendeva ad imperare un solo dettame: la curiosità di femmina.

“Non vi trastullate, oh Divi, nel sangue dei vostri figli, ché la vittoria è solo una parola tra cento sconfitte e la sua brama non vale un solo sfregio, sul più scialbo dei vivi.
Altresì propongo che nessuno perda la vita e che la questione si risolva senza ira, né onta alcuna... Propongo che una gara di lesti si disponga sulla cinta del cerchio e che solo il vittorioso ivi si trattenga, mentre l’altro esca per sempre dalla grazia di queste terre.
Anzi vi dico: chiunque abbia il vento in poppa e si crede lesto, si metta in gioco, poiché solo colui che si pasce nell’ozio rinuncia alla vittoria”.

VOROS ANGHOR

domenica 18 luglio 2010

Cari lettori, qui potrete discutere ampiamente circa le anteprime di LOR-IADAN-GUR, ATANAEUR E VILMIKO, JUSS-ALAD

Attendiamo con piacere i vostri pareri. 
Grazie.

lunedì 14 giugno 2010

Su IL RIFUGIO DEI VIANDANTI
la versione integrale dei racconti "L'ultimo interrogatorio di Alphonse Streife" e "Da Ciro"...più recensioni ed articoli...buona lettura! :-)

venerdì 11 giugno 2010

NOVITA'! 'IL RIFUGIO DEI VIANDANTI'

Cari lettori, è finalmente possibile accedere ad un nuovo blog creato appositamente per dare spazio alla nostra (e vostra!) passione per letteratura, cinema, musica, eventi e quant'altro...verrano periodicamente pubblicati articoli e recensioni...in più potrete conoscere in anteprima racconti e stralci di storie non facenti capo ai 'Racconti sulla Soglia', ma scritti parallelamente ed appartenenti ai generi più disparati.

Grazie per l'attenzione! Per aprire il blog basta cliccare sull'immagine che segue:




lunedì 26 aprile 2010

giovedì 11 marzo 2010

Nelle terre della mia fanciullezza gli anziani sostenevano che il vasto mare, quello che disorienta e fa sentire insignificanti e piccoli come insetti, fosse un'entità mutevole e a volte profondamente maligna, capace di elargire doni generosi, salvo poi esigere pesanti tributi.
E' quegli stessi vegliardi ritenevano che la sua smisurata grandezza fosse stata nei secoli il teatro delle migliori storie di ogni tempo, vicende mirabolanti che avevano fatto la fortuna ed erano divenute il vanto dei cantori erranti.
Quella che vi racconterò però non tratta di accadimenti di marineria, nè è legata per qualche traversa via alla grande acqua, salvo che per l'inizio; ciononostante ne possiede l’intima essenza, il ritmo profondo, la violenza delle burrasche e l’ inerzia abbacinante delle bonacce, la vertigine degli abissi più tenebrosi e la gloria delle luminose aurore sulle onde.
E’ trascorso tanto tempo da quando l’ascoltai la prima volta dalla voce di mio nonno, un vecchio bianco di anni e fatica che sembrava rubare le parole alla morte, da allora l’ho risentita tante altre volte, celebrata dai bardi nelle corti regali oppure semplicemente ripresa come una canzone in fumosi postriboli sui moli, eppure ha sempre mantenuto il suo fascino misterioso, tanto che ora mi sono infine deciso a donarle l’eternità della scrittura.
E per tener fede al suo spirito autentico la riporterò così come l’ascoltai allora per la prima volta, senza i fronzoli e gli abbellimenti dei mestieranti: limpida e dura, potente e spietata come il vento che quella stessa notte portava la furia del vasto mare fino alla porta della nostra casa.

martedì 16 febbraio 2010

domenica 31 gennaio 2010

venerdì 29 gennaio 2010


Pubblichiamo qui, gratuitamente, l'anteprima del Capitolo I di 'LOR-IADAN-GUR', di Sergio Mastrillo.
Presto in arrivo i capitoli introduttivi di 'ATANAEUR E VILMIKO' di Riccardo Vezza e di 'JUSS-ALAD' di Salvatore Vita.


Clicca sull'immagine per effettuare il download:




sabato 23 gennaio 2010

…e tutto sembrò invecchiare e impallidire; fino alla luce delle cinque fiamme, ai canti di Dalmagor delle moltitudini e alle dorate piume di Nedurtar delle aquile. Tutto sembrò sfumare nel ricordo di quelle parole. L’accordo che Arad concesse a Maerosse, sotto la luce di quell'adunanza, esordì con la fuliggine delle Deren-Hamàl e dei suoi sortilegi.

“Da ora, nei cuori di tutti, nasce la consapevolezza che nulla, toccato da mani mortali, sarà mai più eterno.”

sabato 16 gennaio 2010

Eppure, nonostante ciò, avvertì la curiosità ridestarsi nel suo cuore, chè quell’ambiente era saturo di un' energia frizzante, pregna di future promesse.
Il Taiban lo scrutò di sottecchi ed in un attimo comprese tutto.
Si accostò sorridente e così disse:
“Non sgomentarti, giovane minaccia. Ciò che contempli con i tuoi occhi è il Gorbata, il mare di coraggio, l’esercito dei Prodal al completo di tutte le sue unità. Diecimila cavalieri sono accampati ivi e questo è uno spettacolo che si verifica poche volte in una stagione, solo quando il Bataban ordina un’assemblea generale.”
Poi, mentre avanzavano tra i saluti festosi della calca e Atanaeur si meravigliava innanzi a quella stupefacente varietà, Teveresh parlò di nuovo e disse:
“La forza dei Prodal è divisa in cinque grandi armate ed ognuna di esse conta più di duemila cavalieri. Sono dette Borel e come le dita di una mano sono cinque, ma quando si uniscono formano il pugno dei Prodal, il Gorbata.
Quattro di esse pattugliano i confini secondo le quattro direzioni di orientamento e ogni anno ruotano di una posizione, scambiandosi i rispettivi territori. Una sola resta sempre a Poclaw ed è incaricata della sorveglianza della capitale.”

venerdì 15 gennaio 2010

Atanaeur, per conto suo, era agli antipodi rispetto a sua sorella.
Sin da quando aveva cominciato a muovere i primi passi aveva dovuto fare i conti con la propria esuberanza fisica, con una forza che, a giudizio di molti, andava al di là dei limiti umani.
Ovviamente negli anni dell’infanzia non ne aveva piena coscienza e spesso gli capitava di rompere o spaccare ciò che voleva semplicemente afferrare o guardare meglio.
Con il passare del tempo, però, egli cominciò ad avvertire tale sua particolare qualità e cercò in tutti i modi di porvi un freno; ma raramente riusciva in ciò e spesso invece finiva per rovinare ciò con cui stava giocando o per fare del male a qualcheduno dei suoi rari amichetti.
Anche per tale motivo, molto spesso era irascibile e tetro in volto, e sempre aveva timore di toccare gli altri o di stringere con loro relazioni di amicizia.
Ovviamente non era portato per nessun tipo di arte o mestiere, chè era solitamente poco delicato e non possedeva, suo malgrado, la pazienza e la precisione necessarie per portare a compimento belle cose.
Là dove Lexor eccelleva con estrema facilità, egli soffriva immensamente: nel canto, nel far di conto o nel componimento in versi e libero riusciva faticosamente, anche se era anch’egli dotato di una intelligenza pronta ed acuta.
Non si interessava di storia antica o di musica, non aveva la pazienza necessaria per essere un buon cacciatore, era maldestro con gli animali e spesso finiva per far loro del male.
In una sola cosa Atanaeur figlio di Volmax eccelleva al di sopra di tutti in Odestal: nel maneggio delle armi.

Prossimamente...

...verrà pubblicato(gratuitamente) il primo capitolo del volume:

"Lor Iadan Gur".
Inoltre saranno resi noti, in ordine cronologico, i titoli di tutti i racconti e dei romanzi inclusi nella saga RACCONTI SULLA SOGLIA.

giovedì 14 gennaio 2010

“L’oscurità, quella che è figlia della notte, non è un’assenza immutabile. Il grande Marnuin illumina, di giorno, i luoghi ch'erano avvolti dalla notte. La tenebra di cui devi aver paura, infatti, è quella in cui tu credi, che si annulla col tempo, è quella che quando si pasce in un luogo finisce per divorarlo tutto: è l’assenza di fede e Speranza, quella è la tenebra. Almeno questa è l’idea che io mi sono fatto...”

Il secondo e il terzo li consegnò alle due entità parallele ch’erano sorte agli albori della sua attesa, Voros ed Ebriarest. E con ciò disse loro: “Con essi dipingerete la vita, con essi innalzerete i canti dell’esistenza, con essi vi impegnerete a fare della creazione un diletto, un gioco che vi distrarrà dai vostri propositi di disfacimento.” E ciò lo disse in modo da farlo udire a tutti e sette gli Aladenghaj. Ed essi tremarono, percossi da tanta lungimiranza.

 
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